Leadership 4.0: come guidare la Quarta Rivoluzione Industriale

Leadership 4.0Hai mai sentito parlare di Leadership 4.0?

E di Industria 4.0, o Quarta Rivoluzione Industriale?

Il termine Industry 4.0, usato per la prima volta in Germania nel 2011 da Henning Kegermann, a capo dell’Accademia Nazionale della Scienza e Ingegneria, per indicare la Quarta Rivoluzione Industriale che oggi sta iniziando ad accadere.

Il mondo sta attraversando una rivoluzione tecnologica che sta per cambiare totalmente il modo di lavorare, il modo in cui viviamo e il modo in cui ci rapportiamo tra di noi nelle organizzazioni produttive, ma, a breve, questo si rifletterà sicuramente in tutte le organizzazioni.

Le organizzazioni, quindi, per adattarsi, dovranno rivoluzionare il loro stile di leadership (e management).

Ecco allora che nasce il termine Leadership 4.0.

Leadership 4.0 indica il nuovo stile di leadership (e management) richiesto oggi e nel futuro per avere successo nella transizione alla Quarta Rivoluzione Industriale.

Studi recenti indicano che questa rivoluzione è diversa da quella che abbiamo sperimentato prima, per cui anche il leader dovrà essere diverso, o quantomeno trasformarsi, per adattarsi al forte impatto digitale che ne conseguirà.

Saranno trasformati gli affari, le nostre vite, i nostri sistemi sociali ed etici.

Le aziende cresceranno e cadranno a una velocità tremenda. Ci saranno grosse opportunità, ma anche profonde rotture.

I leader 4.0 dovranno cambiare le strutture organizzative per renderle pronte ad affrontare un mondo sempre più volatile, incerto, complesso ed ambiguo.

Approfondiamo allora le principali caratteristiche della Quarta Rivoluzione Industriale e la sua differenza con le precedenti.

La Quarta Rivoluzione Industriale confrontata con le precedenti

Le tecnologie che guidano Industry 4.0 comprendono non esaustivamente

  • macchine e sistemi, intelligenti e connessi tra di i loro;
  • nanotecnologie, calcolo quantico e stampa 3D;
  • energie rinnovabili e immagazzinamento dell’energia;
  • automobili senza conducente e connesse in rete;
  • nuove forme di denaro (es. il Bitcoin);
  • robotica avanzata, droni e scoperte biotecnologiche;
  • economia di condivisione di beni immobili e mobili (es. Uber);
  • connessione ad Internet delle cose più comuni (IOT, Big Data);
  • affitto di servizi informatici (Cloud Computing)
  • sicurezza delle reti informatiche (Cybersecurity)

e, con esse, tutti i rischi, le opportunità e le problematiche economiche, politiche, legali, sociali, che ne potranno scaturire.

In realtà siamo solo all’inizio di questa forte rottura che si sta avendo con il passato, ma la fusione di tutti questi cambiamenti rende la Quarta Rivoluzione Industriale diversa dalle altre, quanto meno nella sua velocità, ampiezza e di forza d’impatto.

Diamo anche uno sguardo alle altre tre rivoluzioni industriali per capirne il perché.

Industry 1.0 (1750-1870)

Durante la Prima Rivoluzione Industriale, la chiave tecnologica fondamentale fu il motore a vapore che rimpiazzò la potenza dei muscoli umani. Questo rese possibile la meccanizzazione della produzione e il trasporto di massa.

La leadership prevalente in questo periodo dello scorso secolo si basò sulla gerarchizzazione di unità organizzative funzionali, dove era fondamentale l’efficienza nella suddivisione netta dei compiti (potremmo chiamarla Leadership 1.0).

Industry 2.0 (1870-1970)

La potenza elettrica fu la chiave tecnologica della Seconda Rivoluzione Industriale, favorendo la produzione di massa come, per esempio, nell’assemblaggio delle automobili.

Per essere adatta alle richieste del mercato di massa, la leadership si trasforma adottando nuove regole organizzative attraverso unità divisionali concentrate sul prodotto, con un approccio manageriale molto scientifico (Leadership 2.0).

Industry 3.0 (1970-2010)

Le chiavi tecnologiche della Terza Rivoluzione Industriale sono state l’introduzione dei microprocessori nell’automazione dei processi di produzione e dell’informatica nella gestione della globalizzazione.

In questo contesto orientato alla customizzazione, il cliente è diventato più informato e, quindi, più esigente, divenendo parte attiva del processo almeno per quanto riguarda la sua interferenza nella scelta dei prodotti. La leadership ha dovuto adattarsi al cambiamento della tecnologia, alla mutate esigenze del cliente e all’interdipendenza con il mercato. L’informatizzazione dell’organizzazione e i sistemi gestionali hanno permesso ciò attraverso organizzazioni a matrice o a progetto (Leadership 3.0).

Industry 4.0 (prossimi anni)

La tecnologia della Quarta Rivoluzione Industriale è principalmente l’arrivo di Internet fino ai dispositivi più remoti, nelle fabbriche, nelle nostre case, nelle nostre strade, nelle nostre foreste, nelle nostre auto, dappertutto.

Reti virtuali di oggetti digitali, produrranno un grande numero di dati (Big Data), che abiliteranno sistemi decisionali autonomi (Decision Making Systems) o di supporto alla decisione (Decision Support Systems), collegati e comunicanti.

La leadership 4.0, necessaria per sfruttare al meglio Industry 4.0, dovrà incrementare senza dubbio nuove abilità per gestire e guidare “il lavoro della conoscenza”, essenziale per trasformare il tradizionale modello organizzativo “Business-to-Consumer (B2C)”, dove l’azienda produce e il consumatore compra, verso un modello che potremmo chiamare “Consumer-to-Business (C2B)”, basato principalmente sul commercio elettronico, dove il cliente potrebbe decidere il prodotto e il prezzo e le aziende decidere o meno di accettare l’offerta (un esempio è Priceline).

L’Organizzazione 4.0 necessita di una Leadership 4.0

I nuovi modelli organizzativi 4.0, prenderanno forma con l’integrazione spinta della tecnologia digitale, sia nelle scelte decisionali, sia nella valutazione dei risultati, sia modo di guidare le persone.

Hai notato come è decresciuta la durata di ogni rivoluzione industriale negli anni?

Il nucleo fondamentale della Leadership 4.0, in un mondo di continui e veloci cambiamenti, dovrà essere una leadership visionaria che potrà vedere nel lungo periodo,  addestrare ed equipaggiare le persone nel breve periodo per il futuro.

Il Leader 4.0 dovrà essere capace di cercare il futuro, andarci ed esplorarlo, poi ritornare al presente per addestrare ed equipaggiare le persone per il futuro.

Il percorso per arrivare a una trasformazione digitale completa da quella che abbiamo chiamato Leadership 3.0 a Leadership 4.0 consiste essenzialmente in 5 capacità della leadership, che permettono di affrontare ed avere successo in ambienti volatili, incerti, complessi e ed ambigui. Scopriamole insieme.

Creare una visione digitale

Il viaggio verso la trasformazione digitale dell’organizzazione inizia quando chi la guida, il Leader 4.0, inizia ad instillare una visione trasformativa di come l’organizzazione, o il suo gruppo, sarà adattiva in nuovi ambienti veloci e mutevoli. Lo sforzo principale sarà di fare comprendere il fatto che coloro che non si adeguano saranno spazzati via.

Probabilmente il 40% delle aziende leader nel mondo sarà destinato a morire da qui a dieci anni.  Riusciranno infatti a sopravvivere solamente quelle compagnie che, abbracciando in toto il cambiamento, sapranno aprirsi ai servizi digitali ed alle nuove tecnologie.

– John Chambers, ex-CEO CISCO

Convertire la visione in azione

Abbiamo già visto che il leader è come un navigatore, cioè:

  • conosce la via (visione);
  • mostra la via agli altri (coinvolgimento);
  • raggiunge la meta con gli altri (piano di azione),

Il Leader 4.0, dopo essere riuscito a coinvolgere tutta l’organizzazione con la sua visione, rende reale la visione e la persegue, creando un piano di iniziative per arrivare agli obiettivi prefissati.

Creare una leadership collettiva o distribuita

Le sfide della Quarta Rivoluzione Industriale, complesse, specializzate e variegate, possono essere affrontate solo attraverso una rete organizzativa di intelligenza e leadership collettiva.

In questo tipo di organizzazione ciascuno è leader del proprio settore di competenza (leadership orizzontale), ma attraverso una rete di relazioni, di comunicazione e reciproca fiducia, ogni singolo leader viene potenziato dal supporto degli altri leader, attraverso un leader facilitatore della rete (leadership verticale).

Il modello di leadership (e intelligenza umana) dovrò rispecchiare in parte il modello decisionale distribuito dei sistemi hardware e software che interagiranno nelle organizzazioni, nelle vite e nelle società.

Qualcuno ha parlato di “monarchia democratica”.

Riprogettare lo sforzo unitario

Il Leader 4.0 dovrà coinvolgere tutto il talento dell’organizzazione per riprogettare tuta la conoscenza che serve e le attività che vanno completate per arrivare alla massima efficienza delle prestazioni con lo sforzo o costo minimo.

Governare la trasformazione

Questa capacità è critica, poiché agisce come il timone che guida le iniziative digitali nella giusta direzione, assicurandone la sostenibilità nel viaggio di trasformazione.

Nella sua più pessimistica, de-umanizzata forma, la Quarta Rivoluzione Industriale può davvero avere il potenziale di “robotizzare” l’umanità e deprivarci di anima e cuore. Ma come complemento alle migliori parti della natura umana, creatività, empatia, responsabilità etica, può anche innalzare l’umanità in una nuova collettiva e morale coscienza basata su un comune senso del destino. È il dovere di tutti noi fare in modo che prevalga quest’ultima concezione.

– Klaus Schwab , World Economic Forum CEO

Siamo appena all’inizio, ma il mondo è veloce e tale deve essere anche la trasformazione dei leader per fronteggiare questa rivoluzione imminente ed attuale.

In prossimi articoli approfondirò di più gli aspetti nuovi della Leadership 4.0. ed il ruolo del Leader 4.0.

Nel frattempo mi aspetto le tue riflessioni ed eventuali commenti.


Per approfondire il Modello della Leadership 4.0, ti consiglio di leggere il libro Leadership 4.0 .


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