Due leader, due storie, due finali, due futuri!

Due leader, due storie, due finali, due futuri! 1Ormai l’autunno è entrato nel pieno  e sembra lasciarsi alle spalle un mese di ottobre convulso, con i mass-media centrati principalmente sulle notizie della crisi che sembra attanagliare l’Europa e, ahimè, la nostra Italia.

Un grande spazio è stato occupato dalla morte di due leader, che hanno fatto parlare molto di loro stessi negli ultimi decenni, seppur con motivazioni e storie profondamente diverse.

Ora l’eco sembra essersi già affievolito, ma nella mia testa si affaccia continuamente il confronto tra le personalità di Steve Jobs e Muammar Gheddafi, le loro vite, le loro morti ed il futuro che lasciano.

A qualcuno potrà sembrare strano o addirittura scandaloso questo accostamento, ma per me non lo è, perché solo attraverso questo confronto riesco ad analizzare e comprendere meglio qualcosa sul differente modo di essere leader.

Altro non posso fare! Infatti voler dipingere i due personaggi attraverso quello che raccontano altre persone (i fan, i giornalisti, i politici, la gente comune), che come me non li hanno mai conosciuti veramente, significa solo essere in balia delle acque di un torrente emozionale di massa.

Preferisco allora solo provare ad analizzare il loro differente stile di essere leader: uno stile in decadenza e l’altro in ascesa.

L’essere leader di Muammar Gheddafi.

Penso che la sua triste esecuzione fosse inevitabile, anche se è stata resa quasi oscena da tutti i media per averla sbandierata come la risoluzione finale.

La giustizia sommaria non è giusta, ma è quasi inevitabile per tutti i leader che hanno il concetto di leadership assoluta.

La storia nel passato proietta il futuro, per chi riesce a vederlo!

Senza andare troppo indietro nel tempo, chi non ricorda la giustizia sommaria della Rivoluzione Francese, la fine di Benito Mussolini e di altri dittatori del secolo scorso, Tangentopoli in Italia?

Anche in questi casi, chi aveva il potere,  ha commesso il fatale errore di non capire che la leadership è solamente un concetto relativo.

Quando la maggior parte delle persone non ne può più, è inevitabile che finisca così!

Magari dietro c’è anche lo zampino del solito furbetto o approfittatore di turno, ma ho già detto che ciò è inevitabile.

La leadership non dura per sempre, se non si cambia mai niente mentre tutto intorno cambia!

Un leader è sempre qualcuno che vuole o porta un cambiamento, ma se non si adatta alle situazioni che si evolvono, servendo al di sopra degli interessi personali oppure ritirandosi al momento giusto, ecco che diventa il capro espiatorio dei seguaci (un concetto insito nella debole natura umana sin dalle origini).

Gheddafi è stato vero leader per il suo popolo nel momento in cui forse c’era l’esigenza di cambiare, liberandosi dalla monarchia, ma egli stesso ha commesso l’errore di diventare un monarca, addirittura indicando i figli come successori.

Nella sua frase

Le dittature non sono un problema se fanno il bene della gente”

è racchiusa tutta la sua, non più attuale, concezione assoluta di leadership.

Io preferirei aggiungere:

… se durano solo il tempo per uscire dalle situazioni di emergenza o per gestire le transizioni”.

L’essere leader di Steve Jobs

Tutti dicono che è stato un leader visionario, ma questo mplte volte può non bastare!

Steve Jobs ha capito e messo in pratica la relatività della leadership ed ha provato a rinnovala di continuo, perché non si è mai sentito arrivato:

Ho sempre detto che se fosse mai arrivato il giorno in cui non avrei potuto più rispettare i miei obblighi come amministratore delegato di Apple, sarei stato il primo a dirvelo. Sfortunatamente quel giorno e’ arrivato. Rassegno le dimissioni da amministratore delegato di Apple…” – (*)

Capisco la scelta, forse imposta dal terribile male, ma non ci si deve dimenticare le dimissioni subite in Apple ai tempi del CEO J. Sculley, per divergenze di visione, che nel futuro hanno dato ragione a Jobs.

Quanti altri si dimettono dall’azienda da loro fondata, per il bene della stessa, piuttosto che distruggerla come accade in altri casi?

Il leader che comprende che la leadership è un concetto relativo, sarà per sempre ricordato.

Jobs è stato sicuramente quel tipo di leader e la sua leadership vivrà per sempre!

Nel frattempo mi sto chiedendo se “essere leader” per noi italiani è un concetto più vicino al pensiero di Jobs o a quello di Gheddafi.

Chissà?

Buona giornata dal vostro “giornale sulla leadership”.

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(*) Oltre a questa, altre citazioni su Steve Jobs si possono trovare a questo link sul Corriere della Sera.

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